Più potere ai cittadini
Ci sono sempre più cittadini che non si accontentano più di poter votare ogni 5 anni un partito politico, ma che vogliono intervenire anche sull’agenda politica, decidendo in prima persona su questioni ritenute importanti da decine o centinaia di migliaia di concittadini che firmano a tale scopo una richiesta di votazione referendaria .
Il diritto del singolo alla partecipazione diretta alla politica fa parte del nucleo dei diritti fondamentali di numerose costituzioni moderne.
L’immagine del cittadino non educato , disinteressato, disinformato e perfino della ” gente politicamente immatura”, guidata dalle sue passioni e da interessi egoistici piuttosto che dalla ragione , ha accompagnato per secoli lo sviluppo della democrazia e ha continuamente ritardato la piena emancipazione dei diversi gruppi di cittadini all’interno della vita politica.
L’immagine del cittadino medio , politicamente non competente , è sempre stata strumentalizzata dai governanti : prima per non estendere il diritto al voto e poi per opporsi a richieste di maggiore partecipazione da parte dei cittadini.
Tuttora l’argomento dell’incompetenza spunta spesso quando si parla di ampliamento dei diritti referendari.
Non sono sufficienti delle buone regole : se non ci sono le condizioni fondamentali per la democrazia -lo stato di diritto, il rispetto dei diritti umani, la rinuncia alla violenza , una stampa democratica e non asservita , la trasparenza dei processi decisionali , l’impegno di tutti di attenersi alle regole legali- neanche le procedure di democrazia diretta potranno funzionare bene.
Thomas Benedikter